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martedì 1 marzo 2011

Vacche Grasse e Morti di fame



Carnivori convinti, scettici, trangugiatori di semenza e fagioli, ovo – latto - non latto – quasi – vegetariani, mangiamola sta bistecca al sangue! Tutta questa pietà nei confronti degli animali quando il mondo muore di fame. Questo perbenismo “passionale”, l’uomo nasce onnivoro e deve morire onnivoro. Oppure no?

Cose dette e ridette? credo che di coloro che inizieranno a leggere quest’articolo , ¼ arriverà alla fine, la metà si fermerà poco dopo l’inizio inveendo contro chi lo ha scritto e il restante si arrenderà immediatamente. Nessuna critica verrà avanzata, ne alcuna intenzione di trascinare le abitudini carnivore sull’orlo del baratro, solo dati e qualche considerazione.

Lasciamo stare il buonismo, “povera vacca e povero maiale” al diavolo anche pennuti, quadrupedi e striscianti, che vengano mangiati tutti. Pensiamo all’essere umano, pensiamo alla nostra razza e a noi stessi. Quanta gente muore di fame? Quante persone uccise dalla bestia crudele che si nasconde nel ventre vacante?
Bambini scheletrici che si fionderebbero a fauci slogate sulla coscia succulente di una vacca grassa, se solo avessero la forza e la vacca. Carne, vacche , fame nel mondo? Roberto (per chi mi conosce) che stai dicendo? Sei impazzito?

Eppure il legame tra questi fattori è così stretto, cosi turgido da paralizzare le mascelle in fase di sbigottimento.

Incominciamo:

Tonnellate di soia vengono prodotte nel mondo, tante da poter far ingrassare questa e le prossime generazioni. Purtroppo il 90% di tutta la produzione non è destinata all’alimentazione umana bensì A QUELLA ANIMALE. Agli allevamenti

77% dei cereali prodotti in Europa (grano, frumento, ecc) riempirà gli stomaci alcalini di quadrupedi e bipedi destinati all’allevamento.
“ma finiamola! Sarà anche vero, ma in ritorno abbiamo latte, uova e carne!” nulla di più ipocritamente pubblicizzato e disastrosamente FALSO.


Un ogni kg di carne prodotta devono essere impiegati almeno 15kg di cereali. Una fiorentina al sangue potrebbe sfamare per un giorno intero, considerando 100 grammi di riso a porzione, ben 150 , (centocinquanta!) bambini. (arriveremo anche alla frase “se non mangio carne non cambia nulla!”)






La mera pietà nei confronti degli animali d’allevamento adesso è ben avvalorata da un argomentazione che và al di fuori dell’animalismo. Si tratta di “Umanismo”. Negare i fatti è prendersi per i fondelli.
Un calcolo velocissimo:
145 milioni di tonnellate di soia e cereali (quindi anche la base di pane e pasta) alimentano bestiame per 21 milioni di tonnellate di carne, latte, latticini e uova. 145-21=124 milioni di tonnellate di cibo sprecato, defecato, espulso dall’orifizio di migliaia di animali da macello.

VACCHE SEMPRE Più GRASSE E BAMBINI SEMPRE Più MAGRI.

Questo è lo scoglio per i temerari, continuare a leggere o darsi per sconfitti? la soluzione è alla fine…

Un'altra implicazione che sta alla base dell’allevamento massivo è lo spreco spropositato di preziosa acqua in un periodo in cui non si sente parlare d’altro che siccità, desertificazione, e morti di sete. Una famiglia “tipo” utilizza circa 500.000 litri di acqua l’anno. 5 kg di carne, 5 belle fiorentine al sangue, pensate un po’ equivalgono al consumo idrico annuale di un intera famiglia. Tra abbeveratoi, pulizie giornaliere e lavaggi vari , per ogni kg di carne vengono utilizzate circa 100.000 litri di acqua. patate e riso rispettivamente impiegano 500 e 2000 litri di acqua per kg di prodotto. [fonti ISTAT e http://www.newsweek.com/]

È palese come la semplificazione dell’argomento, ridotto in termini pietistici e animalistici, equivale a coprirsi gli occhi con due cosciotti di pollo e gettarsi in acque gelate che tolgono il fiato e trafiggono il corpo. I profluvi argomentativi finora enumerati non fanno altro che alimentare il corrosivo e lento flusso di devastazione del nostro pianeta e degli essere umani stessi. abbiamo capito che fin dall’inizio di questo articolo il nucleo investigativo non è principalmente l’animale ma l’uomo.

Tralascio ciò che riguarda l’energia e l’inquinamento prodotto dagli allevamenti. Statistiche e numeri se interessati potete esaminarli da soli. D'altronde chi non è al corrente che il 65% dell’ossido d’azoto è prodotto dai bovini allevati e che quest’elemento è 300 volte più dannoso della semplice e demonizzata CO2.
L’evidenza innegabile è che siamo messi male. Da un lato rinunciare al piacere estasiante della carne, dall’altro fare i conti con la propria coscienza(per che ne possiede ancora una).
L’uomo si è sempre cibato di alimenti di origine animale, ma mai a queste condizioni, e in queste quantità. La teoria sostenuta da molti della naturalezza dell’atto carnivoro è triturata dalla moderna innaturalezza del metodo produttivo.

Possiamo permetterci di alimentarci in questa maniera solo perchè siamo disposti ad uccidere, ad accettare chi muore di fame e che per quei kg di riso, che equivalgono alla nostra bistecca , darebbe anni di vita e di lavoro .



Il mondo è alla rovescia e la classica , stupida ed egoistica frase “che ci posso fare” contribuisce a tutto ciò. Ogni volta che la si menziona, si cementa un mattone nel muro della disuguaglianza sociale, sappilo. Eppure, io che ci posso fare? (mattone!). continuo a mangiare a strafogo carne e castrato, tutti i giorni, 3 volte al giorno , davanti al telegiornale che mostra un servizio con costole e ombelichi di fuori per la malnutrizione? Continuare a dire “c’è gente che muore di fame e di sete!” seduti al Mc Donald con un rivoletto di grasso d’hamburger che scappa via dalle labbra sputacchiando la tovaglia?



Qualcosa è in nostro potere. Chi abbia un pizzico di buon senso non può lasciarsi travolgere indenne dal questa vagonata di informazioni e numeri. La terra, l’umanità chiede solo che queste nozioni vengano promulgate il più possibile. Conoscere ed agire sono alla base di un cambiamento. Una parola con gli amici, con il padre o il figlio, far comprendere cosa la malattia del “troppo” ha innescato nell’essere umano. oppure te ne vergogni?

Basterebbe pochissimo. Tornare alla naturalezza dell’atto dell’alimentazione. Non si chiede forzatamente di eliminare la carne (anche se in effetti…) ma solo di diminuirne il consumo, essere più frugali, mangiare mediterraneo, conoscere ed essere critici negli acquisti. Latte e uova danneggiano solamente se assimilate in quantità poco più che ridotte. Non sono un medico e cimentarmi in argomenti che non concernano i miei studi sarebbe avventato, ma ovunque si possono leggere testi e saggi di medici che bandiscono l’uso dei derivati animali e della carne. Non è più un segreto che il calcio del latte non è assimilabile e che le proteine della carne sostengono il tumore. Un’ottima dieta non significa assolutamente essere carnivori, anzi. Volere bene e dar da mangiare dosi eccessive di carne e derivati, è un bene alla stregua dell’odiare . Difendersi con il “mi piace” o “non riesco a farne a meno” è come coloro che dicono non riesco a fare ameno del sesso e quindi stuproano.
Se la popolazione cinese si cibasse alla maniera “ricca” occidentale, le riserve di carne finirebbero immediatamente e noi patiremmo i medesimi morsi della fame di chi adesso ne soffre a causa nostra. Fortunatamente loro hanno compreso, malgrado tutto, che il riso si mangia e non si da mangiare.

A tutto questo aggiungo la nota meramente compassionevole nei confronti degli animali. Crudelmente seviziati e costretti a espletare le loro poche funzioni vitali l’uno sull’altro, schiacciati, gonfiati come palloncini, ridotti a merda movente.

In Definitiva Vacche grasse, paffute e destinate alla stessa fine di milioni di grinzosi e mingherlini morenti di fame: Sofferenza e morte.






Ringraziamento particolare alle fotografie di Tommaso Ausili http://www.tommasoausili.com/



http://www.robertozampino.blogspot.com
http://www.momentirubati.blogspot..com
http://www.flickr.com/photos/robertozampinofoto


http://laverabestia.org/index.php video assurdi...

1 commento:

  1. Ciao Roberto. Parole sagge. L'informazione come tu hai detto è tanta, ma l'ipocrisia per far finta di non vedere è molta. La verità è che tutti provano almeno una volta un pò di tristezza a sentire che cio che stiamo mangiando un tempo era vivo e che l'essere umano ha deciso il suo destino...ma la forza per cambiare la nostra abitudine è poca. Fortunatamente a breve le cose cambieranno.
    Ci si incontrerà in qualche escursione,
    Peppe

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